Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

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Vettese, Angela 30 occorrenze

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

che descrive stati d’animo molto basici: la maternità, l’amore coniugale, lo stupore per la bellezza di un viso. Alzi la mano chi non si è stufato

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«dissonanza cognitiva», molti studiosi sono arrivati a dire che l’arte non esiste più: per chi è schiavo delle proprie certezze, la distanza tra ciò che si

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chi riesce ad avere la meglio anche su altri piani. Sappiamo bene come prima la Grecia e poi Roma abbiano esportato il proprio canone per secoli

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acquiescenti, ma anche i più ribelli, perché, come sostiene Saunders, «chi paga il pifferaio decide la musica». Molti dei soggetti coinvolti, peraltro

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. A essa si chiede di sapersi tradurre in un atto comunicativo, componendosi in una forma capace di mettere in moto la mente di chi osserva in modo

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sola immagine ritoccata chi è stata Marilyn Monroe più di mille fotografi, mettendo in luce la sua trasgressione, il suo egotismo unito alla

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stesso spirito di un romantico di fronte alla grandezza della natura. Al contempo, però, egli si pronuncia sul ruolo sociale dell’arte denunciando chi

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la necessità di mostrare chi si è attraverso un linguaggio che non richiede parole. Teniamo conto che la relazione tra nazioni in campo artistico

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frequentemente che chi guarda non sia più solo il destinatario dell’opera ma anche l’artefice, insieme all’artista, della sua attivazione. Eliminare la

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realizzati da mani diverse da quelle di chi li aveva ideati. Come annotarono Lucy Lippard e John Chandler nel 1968, si tratta di

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dove si proietta l'identità di chi lo usa. Per questo deve sempre essere nuovo, sistemato in una teca, magari a coppie o in trittico, illuminato dall

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oggetto possa essere letto come opera d’arte o meno, è fondamentale che si capisca l’identità di chi l’ha fatta, di chi intende mettersi in gioco e

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, il brand andavano acquisendo sia nell’economia (questo prodotto è buono perché lo garantisce una firma: chi non ricorda lo slogan «Galbani vuol dire

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Anche per questo, possiamo dire che viviamo nell’epoca della firma, ovvero della responsabilità di chi firma, e ciò vale sia per una borsa sia per un

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C’è chi è impegnato in un’assidua documentazione di se stesso, come Giuseppe Penone, che in Svolgere la propria pelle (1970) fa un ritratto del suo

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vacanze ai professionisti della pubblicità, da chi fotografa con il telefono cellulare ai fotoreporter che mettono a disposizione di tutti le

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una sofferenza infinite. Oggi non possiamo ancora sapere chi ci ha lasciato per il terremoto. Perché quei bambini se ne sono andati, e come sono

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rilievo Antonello Negri nel suo L’arte in mostra, pubblicato nel 2011, chi avesse comperato le opere degli artisti più quotati nei Salon parigini del

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scultura apparentemente normali. Questo può generare sconforto e addirittura sdegno. La rabbia è una delle prime reazioni di chi non capisce o non sa

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costruito da Ileana Sonnabend a New York e cominciò a masturbarsi invitando chi entrava in galleria ad essere, a metà tra l’imbarazzato e il divertito

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Il percorso che un’opera deve sostenere per essere ricordata è molto lungo e dipende dal giudizio di chi guarda così come da una serie di qualità

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e la primavera del 2012, l’artista Antoni Muntadas ha mostrato puntualmente chi sono gli attori della legittimazione culturale e come operino in

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del mondo dell’arte al quale sognano di integrarsi». Chi vuole distinguersi e smarcarsi dalla concorrenza, oltre ad avere un’indole decisa e coraggiosa

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antologia Institutional Critique, apparsa nel 2009, chi la abbraccia cerca di minare il sistema dall’interno mettendone in luce i lati oscuri

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. Così l’atto critico oscilla tra uno scarno pointing (indicare chi sono gli artisti più interessanti senza nemmeno scriverne) e un lavorìo di proposta

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marginale a centrale in poco tempo. Chi sa come costruire un brand di successo non conta quanti prodotti vende, ma a chi. Chi fa scarpe le vuole (anzi

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: non conta chi ha scelto per primo, ma la gerarchia del vantaggio che queste vendite possono arrecare. In questa logica, devono essere soddisfatti i

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L’idea di lusso viene di solito condivisa da tutti i tipi di collezionisti; non riguarda soltanto chi è più cieco nei confronti del valore culturale

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economica mondiale. C’è sempre un notevole squilibrio nella quantità di notizie che possiede chi vende rispetto a chi acquista e questo gap va colmato

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Un argomento ulteriore contro chi usa i nuovi linguaggi artistici è quello della malafede, dello sgarbo, della facile provocazione che sarebbero alla

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